Osborne Clarke e Department for Business and Trade del governo britannico, Data Protection e AI Governance al centro dell'evento che ha coinvolto le massime autorità
Published on 29th October 2025
Ieri, presso la residenza ufficiale dell'ambasciatore britannico in Italia Villa Wolkonsky, si è tenuta la tavola rotonda organizzata dallo Studio legale internazionale Osborne Clarke e dal Department for Business and Trade del governo britannico, durante il quale autorevoli rappresentanti del Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP), dell'Information Commissioner's Office (ICO), dell'Agenzia per la Cybersecurity Nazionale (ACN), e del Department for Science, Innovation e Technology (DSIT) hanno offerto un dibattito e confronto sui differenti approcci regolatori adottati dal Regno Unito e dall'Italia, in tema di intelligenza artificiale e protezione dei dati.
Come primaria destinazione per gli investimenti in ambito AI in Europa, il Regno Unito favorisce sicurezza, trasparenza e correttezza - creando un modello dinamico che incoraggia l’innovazione salvaguardando i diritti di tutti i cittadini.
In Italia, la recente approvazione della Legge delega sull’Intelligenza Artificiale, ha indicato la strada scelta nel nostro Paese. L’approccio adottato, coerente con i principi già consolidati all'interno dell’ordinamento e della giurisprudenza italiana, promuove la trasparenza, la responsabilità e la tutela dei diritti fondamentali. Al fine di garantire l'applicazione e l'attuazione della normativa nazionale e dell'Unione europea in materia di intelligenza artificiale, l'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) e l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale sono state designate quali autorità nazionali per l'intelligenza artificiale, ferme restando le competenze di altre autorità. Tra queste, il Garante per la protezione dei dati personali continuerà a vigilare sui trattamenti di dati personali svolti anche tramite sistemi di AI. Inoltre, forme di cooperazione tra ACN e soggetti pubblici e privati di Paesi NATO ed extra UE possono essere autorizzate, favorendo eventuali nuove collaborazioni tra Italia e Regno Unito.
Dopo i saluti istituzionali del Deputy Head of Mission, Italia e San Marino, David Burton OBE, l'incontro, moderato da Gianluigi Marino, Head of AI & Digitalisation di Osborne Clarke in Italia, è proseguito con gli interventi degli ospiti che hanno condiviso spunti e riflessioni.
Ginevra Cerrina Feroni - Vice Presidente, Garante per la Protezione dei Dati Personali – "Non dobbiamo pensare all’intelligenza artificiale come a una tecnologia a sé stante che non incide sulla nostra esistenza. Essa è creata da esseri umani, si basa perlopiù su dati di persone e cambierà profondamente il nostro modo di vivere. Riuscire a governarla nel modo giusto significa consentirle di esprimere il suo potenziale benefico a favore della collettività. Da questo punto di vista, il ruolo delle Autorità nazionali per la tutela del diritto fondamentale alla protezione dei dati personali è e sarà sempre più imprescindibile".
Clare Bates - Head of Legal - Enforcement, Information Commissioner's Office - ha ricordato che le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale possono portare importanti benefici al pubblico, all'innovazione e alla crescita. Tuttavia, come è noto dall'esperienza nel Regno Unito, le persone nutrono preoccupazioni in merito all'utilizzo dei loro dati personali nello sviluppo, attuale e futuro, di sistemi di AI. La regolamentazione può contribuire a trovare un equilibrio tra innovazione e fiducia del pubblico. Nel Regno Unito, l'ICO sta concentrando i propri sforzi sulle aree dove il potenziale in termini di benefici è alto ma dove esistono preoccupazioni e rischi concreti. L'obiettivo è dare certezza, intervenendo sulle tendenze e sulle sfide dell’AI, al fine di rafforzare le tutele e promuovere la fiducia.
Alfredo Veneziani - Legal Expert, Strategy and International Cooperation, European Union Affairs, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale - "L’intelligenza artificiale sta trasformando il modo di fare business in tutti i settori in Europa. Il Regno Unito e l’Italia hanno intrapreso percorsi distinti ma complementari. Insieme, i due Paesi esemplificano l’approccio diversificato dell’Europa in tema di intelligenza artificiale, un approccio radicato nell’innovazione, nella responsabilità e nel contesto culturale. La collaborazione tra Italia e Regno Unito e i valori che condividono, sono fondamentali per costruire un futuro in cui l'AI sia al servizio della società, migliori la produttività e rispetti la dignità umana".
Issy Hall - Senior Cyber Standards Advisor - AI and Emerging Technologies Secure Code, Standards and International, Department for Science, Innovation and Technology - ha messo in luce i benefici straordinari che l'intelligenza artificiale offre alle persone, alle organizzazioni e alla società ma anche come, per realizzarne appieno il potenziale, sia necessario integrare la sicurezza nei suoi sistemi e modelli. Garantire la sicurezza dell'AI è una sfida globale che richiede un approccio internazionale e nel quale lo sviluppo di standard può svolgere un ruolo fondamentale. All'inizio di quest'anno, il Department for Science, Innovation and Technology del Regno Unito, in collaborazione con il National Cyber Security Centre, ha definito, in seno al European Telecommunications Standards Institute, requisiti pratici e allineati a livello internazionale: 'Baseline Cyber Security Requirements for AI Models and Systems (ETSI TS 104 223)'. È solo l'inizio di un percorso per il quale sarà fondamentale la collaborazione con le istituzioni italiane e con tutti i partner internazionali coinvolti, affinché la sicurezza fin dalla progettazione (security-by-design) possa diventare la norma a livello globale.
"Un momento di confronto con protagonisti di primissimo livello che ha permesso di capire meglio alcuni dei principali temi sottesi all'adozione di soluzioni basate sull'intelligenza artificiale, nonché i punti di attenzione ritenuti fondamentali dalle autorità coinvolte" - il commento di Gianluigi Marino, in linea con le conclusioni del vice ambasciatore David Burton: "Il futuro dell’AI non sarà deciso da linee di codice ma bensì dalle nostre scelte. Gli incontri e i dialoghi che l’Italia ed il Regno Unito hanno su questo tema oggi, daranno forma al futuro dei nostri paesi”.