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Novel food: arrivano le farine di insetti

Published on 22nd Jan 2024

L'Italia ha pubblicato i quattro decreti ministeriali che regolano le etichette e le modalità di vendita dei prodotti a base di farina di insetti
People in a meeting and close up of a gavel

Il 29 dicembre 2023, sono stati pubblicati in gazzetta ufficiale i 4 decreti ministeriali che regolano l'etichettatura e le modalità di vendita delle farine di insetti in Italia (i.e. farina di grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gialla), la cui commercializzazione è già stata autorizzata dalla Commissione Europea. 

Cos'è un novel food ?

Per novel food o nuovo alimento si intende "Qualunque alimento non utilizzato in misura significativa per il consumo umano nell'Unione prima del 15 maggio 1997, a prescindere dalla data di adesione all'Unione degli Stati membri", come si legge nell'art. 3, par. 2, lett. a) del Regolamento (UE) 2015/2283 relativo ai nuovi alimenti.

I novel food comprendono una vasta gamma di prodotti, tra cui nuovi alimenti, alimenti da nuove fonti e alimenti che utilizzano nuovi processi di produzione alimentare.

Come viene autorizzato un novel food?

Il Regolamento (UE) 2015/2283 disciplina la procedura autorizzativa per l'immissione sul mercato dell'Unione di un novel food, i cui principali passaggi sono i seguenti: 

  • la Commissione detiene un elenco dei nuovi alimenti autorizzati, pertanto ogni autorizzazione all'immissione in commercio comporta l'aggiornamento di tale elenco; 
  • la procedura è avviata su iniziativa della Commissione o a seguito di una domanda presentata da un richiedente;
    la Commissione può richiedere, se lo ritiene necessario, apposito parere all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), da adottarsi entro il termine di 9 mesi;   
  • la procedura si conclude con l'adozione di un atto di esecuzione (a meno che la Commissione decida di chiuderla ritenendo ingiustificato l'aggiornamento dell'elenco); 
  • entro 7 mesi dal parere dell'EFSA - o, in mancanza, entro 7 mesi dalla domanda -, la Commissione presenta al Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, una proposta di atto di esecuzione che autorizza l'immissione sul mercato dell'Unione di un nuovo alimento e aggiorna l'elenco dell'Unione.

L'autorizzazione delle farine di insetti 

Tra la fine dell'anno 2021 e l'inizio del 2023, la Commissione Europea ha autorizzato l'immissione sul mercato di 4 tipologie di novel food in tre differenti consistenze (congelato, essiccato e in polvere), con i seguenti Regolamenti di esecuzione:

  • Locusta migratoria, con Regolamento di esecuzione (UE) 2021/1975 del 12.11.2021; 
  • Larva gialla della farina (i.e. larva di Tenebrio molitor), con Regolamento di esecuzione (UE) 2022/169 dell'8.2.2022; 
  • Acheta domesticus (nota come grillo domestico), con Regolamento di esecuzione (UE) 2022/188 del 10.2.2022, nonché come polvere sgrassata con Regolamento (UE) 2023/5; 
  • Alphitobius diaperinus (verme della farina minore), con Regolamento di esecuzione (UE) 2023/58 del 5.1.2023.
     

L'iter dei decreti Lollobrigida

Il 23 marzo 2023, il Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, di concerto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e con il Ministro della Salute, aveva annunciato il raggiungimento di un'intesa in Conferenza Stato-Regioni in merito allo schema di 4 decreti volti ad introdurre specifiche indicazioni da riportare in etichetta per le farine di insetti autorizzate dalla Commissione Europea.

Per aiutare i consumatori a distinguere le farine "tradizionali" da quelle a base di insetti e favorire la trasparenza a tutela dei consumatori, l'Italia ha scelto di prevedere regole più stringenti sulle etichette e modalità di vendita di tali alimenti. A tal fine, ha dovuto notificare le bozze dei decreti alla Commissione europea ai sensi dell'art. 45 del Regolamento (UE) n. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori. 

Ai sensi di tale norma, lo Stato membro che ritiene necessario adottare una nuova normativa in materia di informazioni sugli alimenti, deve notificare previamente alla Commissione e agli altri Stati membri le disposizioni previste e può adottarle solo tre mesi dopo la notifica, purché non abbia ricevuto un parere negativo dalla Commissione.

Esperita la procedura senza ostacoli da parte della Commissione, in data 29 dicembre 2023 sono stati finalmente pubblicati i 4 decreti ministeriali sulle farine di insetti. 

Cosa prevedono i decreti? Etichette e scaffali ad hoc

L’etichetta dei prodotti che contengono le farine di insetti deve contenere:

  • le rispettive denominazioni legali, come indicate nei rispettivi decreti; 
  • le possibili reazioni allergiche (i.e. allergie ai crostacei, molluschi e acari della polvere); 
  • l'indicazione che “Il prodotto alimentare contiene "" in polvere parzialmente sgrassata, congelata o essiccata/in polvere" a seconda della forma utilizzata, da apporre "nel campo visivo principale, stampate in modo da risultare facilmente visibili e chiaramente leggibili". Tali indicazioni devono essere specificate in modo "immediatamente visibile per l'acquirente e non devono essere in nessun modo nascoste, oscurate, limitate o separate da altre indicazioni scritte o geografiche o da altri elementi suscettibili di interferire"
  • l'indicazione del luogo di provenienza, con le stesse modalità grafiche delle informazioni precedenti.
     

Ma la vera novità rispetto agli altri prodotti alimentari è che i prodotti in questione devono essere posti in vendita in comparti separati, segnalati attraverso apposita cartellonistica.

I decreti contengono ovviamente anche le sanzioni in caso di violazione.

Commento Osborne Clarke

L'autorizzazione alla vendita delle farine di insetti (farina di grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gialla) è avvenuta a livello europeo e pertanto vincola tutti gli Stati membri. 

L'Italia ha però scelto di introdurre regole più rigide in merito alle informazioni da dare ai consumatori, ambito già normato a livello europeo.

La Commissione Europea non ha ostacolato la scelta italiana, dettata dalla forte esigenza di voler favorire la trasparenza nella vendita di tali prodotti, per assicurare una corretta e completa informazione ai consumatori italiani che non sono abituati al consumo di novel food, oltre che per rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari e della concorrenza sleale. 

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* This article is current as of the date of its publication and does not necessarily reflect the present state of the law or relevant regulation.

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