Retail and consumer

Antitrust: un interessante caso di sospensione di attività di vendita online di prodotti non disponibili o non pronti per la consegna

Published on 27th Sep 2019

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (“AGCM”), a seguito dell’avvio di un procedimento istruttorio, ha recentemente adottato un provvedimento cautelare nei confronti della società ADB INTERIOR S.r.l.  attiva nel settore delle vendite online di oggetti di arredamento, ordinandole di sospendere “provvisoriamente ogni attività diretta alla commercializzazione e alla vendita di prodotti non disponibili o comunque non realmente pronti per la consegna” e condannandola, in caso di inottemperanza, al pagamento della “sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 euro”.

La vicenda

In data 24 luglio 2019 veniva  avviato il procedimento istruttorio PS11484, ai sensi dell’art. 27, comma 3, del Codice del Consumo, nonché ai sensi dell’art. 6 del Regolamento, al fine di verificare  l’esistenza di pratiche commerciali scorrette in violazione degli articoli 20, 21, 22, 24, 25, 49, comma 1, lettera h) e 56 del Codice del Consumo da parte delle società DB Web Holding S.r.l.  (“DB”) e ADB Interior S.r.l. (“ADB”) attraverso i propri siti internet www.reginahome.it  e www.adbinterior.it.

Queste le pratiche cadute sotto la lente di ingrandimento dell’AGCM:

  1. mancata consegna di prodotti regolarmente acquistati e pagati dai consumatori
  2. mancato rimborso delle somme pagate una volta accertata l’impossibilità di consegnare le merci ordinate;
  3. generazione in capo ai consumatori della falsa convinzione circa la sussistenza di rapporti di distribuzione tra la società e un importante produttore di articoli di arredo, prospettando una disponibilità e dei tempi di consegna dei prodotti rivelatasi non veritiera.

Inoltre sul sito di www.adbinterior.it venivano rilevate alcune omissioni in rapporto al diritto di recesso e agli obblighi informativi precontrattuali dettati in materia di contratti negoziati a distanza e gravanti sul professionista, ai sensi degli articoli 49 e 56 del codice del Consumo.

L’AGCM, sotto il profilo del fumus boni iuris, ha ritenuto pratiche commerciali scorrette (i) la mancata regolare consegna dei prodotti ordinati e pagati dai consumatori sui siti www.reginahome.it e www.adbinterior.it (ii) il mancato rimborso di quanto pagato quando, i consumatori procedevano all’annullamento dell’ordine chiedendo il rimborso delle somme versate. I giudici hanno ritenuto oltretutto che nel caso di specie “il comportamento dei professionisti è connotato da una particolare gravità e scorrettezza stante il fatto che gli stessi percepiscono immediatamente, ovvero dal momento in cui il consumatore effettua l’ordine, l’importo da pagare … ancor prima di effettuare la spedizione del prodotto e, di conseguenza, anche nei casi in cui il prodotto non risulta in seguito disponibile o la cui reperibilità richiede molto tempo, riversando sullo stesso il rischio della mancata disponibilità del bene”.

Quanto al periculum in mora,  mentre il sito www.reginahome.it risultava non più operativo, il sito  www.adbinterior.it era ancora accessibile con il concreto pericolo di danno a carico dei consumatori acquirenti, elemento che induceva l’AGCOM a provvedere in sede cautelare al fine di impedire, nelle more del procedimento di merito, la continuazione di pratiche commerciali ritenute scorrete in sede istruttoria.

Perché la decisione dell’AGCM è importante?

La decisione costituisce un precedente molto importante, che si inquadra in una più ampia strategia, già da tempo perseguita dall’Autorità, volta ad assicurare il corretto ed equilibrato sviluppo delle vendite online anche attraverso la repressione di fenomeni, quali quelli sopra descritti, pregiudizievoli per l’intero sistema e-commerce in quanto minano la fiducia dei consumatori verso una modalità di acquisto che dovrebbe garantire agli acquirenti gli stessi diritti, tutele e sicurezza offerte dai canali di vendita tradizionali.

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* This article is current as of the date of its publication and does not necessarily reflect the present state of the law or relevant regulation.

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