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Le clausole di sostenibilità negli statuti delle società

Published on 18th Jan 2024

Fenomeno emergente che riflette la crescente attenzione alle tematiche ESG (Environmental, Social and Governance) nell’esercizio dell’attività di impresa
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Cosa sono?

Si tratta di clausole statutarie che esprimono ideali collettivi, valori sociali e principi etici, quali, ad esempio, la protezione dell’ambiente, la promozione del lavoro, la cura e il benessere dei dipendenti e della collettività, e in generale di un impegno di salvaguardia dei diversi interessi non economici implicati nell’attività di impresa. 
 

Origine costituzionale?

L'art. 41, comma 2, della Costituzione dispone che l’esercizio di una qualunque attività economica, ossia la ricerca di un profitto, non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
 

Fine lucrativo

Le clausole di sostenibilità si differenziano dalle clausole di eterodestinazione di utili, che invece prevedono la destinazione di una parte degli utili a scopi benefici, perchè non mirano a limitare il fine lucrativo, bensì ne integrano la modalità di perseguimento tenendo in considerazione gli interessi degli stakeholder e dei principi etici. 
 

Redazione e interpretazione

Il Comitato Interregionale dei Consigli Notarili delle Tre Venezie ha recentemente approfondito il tema delle clausole di sostenibilità negli statuti sociali pubblicando 6 nuove massime notarili (A.B.1, A.B.2, A.B.3, A.B.4, A.B.5, A.B.6) e fornendo utili indicazioni per la redazione e l’interpretazione delle stesse:

  • Sono legittime le clausole che dettano specifiche regole etiche e/o di sostenibilità che devono essere rispettate nella gestione della società, anche a scapito della massimizzazione del profitto e dell'efficienza produttiva. Tuttavia, tali clausole non possono prescindere dal carattere lucrativo e produttivo dell’attività di impresa, che costituisce un limite invalicabile per l’autonomia statutaria. 
  • Sono legittime le clausole che prevedono la destinazione parziale di utili alla cura di interessi correlati alla natura dell'attività di impresa esercitata, a condizione che:
    (a) tale finalità ideale non pregiudichi lo scopo lucrativo dell'impresa stessa e 
    (b) la destinazione e l'importo degli utili non siano predeterminati.
    L'effettiva destinazione e l'importo da destinare alla causa di sostenibilità dovranno essere determinati dall'organo amministrativo sulla base degli utili risultanti dal bilancio di esercizio sottoposto all'approvazione dei soci, nei limiti della clausola di destinazione ovvero previa autorizzazione dell'assemblea (ove richiesta dalla medesima clausola statutaria).
  • Sono legittime le clausole che impongono agli amministratori di tenere conto degli interessi degli stakeholder nella delineazione delle politiche di impresa e nella loro concreta attuazione, a condizione che tali clausole siano analitiche e specifiche.
  • Sono legittime le clausole che subordinano il potere degli amministratori di porre in essere determinate operazioni al consenso o al parere favorevole di comitati o stakeholder individuati. Tuttavia, la potenziale influenza degli stakeholder non può ledere il principio di esclusività della funzione gestoria, che resta sempre attribuita agli amministratori, così come la relativa responsabilità. Pertanto, gli obblighi di consultazione con gli stakeholder devono avere un mero rilievo procedimentale, senza potersi tradurre nell’imposizione di qualsivoglia decisione.
  • Sono legittime le clausole che attribuiscono ad esperti indipendenti la valutazione periodica delle performance ambientali o sociali dell’impresa nonché la determinazione di una parte del compenso degli amministratori in virtù di certi parametri di sostenibilità delle politiche adottate. 
  • Sono legittime le clausole che introducono requisiti di carattere etico per l’assunzione delle partecipazioni sociali, purché siano analitiche nell’individuazione di detti requisiti.
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* This article is current as of the date of its publication and does not necessarily reflect the present state of the law or relevant regulation.

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